-
Archivi
- febbraio 2020
- Maggio 2018
- aprile 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- febbraio 2012
- gennaio 2012
-
Meta
Archivi del mese: giugno 2015
Diario d’estate. Labirinti
Dentro l’orecchio c’è una serpentina che si chiama labirinto. Il suono l’attraversa, trova l’uscita e arriva al cervello. E qui la corsa finisce. L’ascolto, come dice Erri De Luca, è un’onda che non torna indietro. A me questa cosa del … Continua a leggere
Pubblicato in Monologhi e discorsi
Lascia un commento
Diario d’estate. Riletture
Come ogni estate, la Valigia ospiterà – qua e là – qualche foglietto stravagante, qualche appunto che sembra non c’entri granché con quanto abitualmente raccoglie. Ma la Valigia è uno spazio curioso e anche un po’ ingordo. Si alimenta di … Continua a leggere
Pubblicato in Monologhi e discorsi
1 commento
Piccola lezione di fotografia in cinque paragrafi. Il tempo
Credo che fare fotografia significhi anche saper affrontare il tempo. Cioè: saper guardare il tempo delle cose, il tempo che sta nelle cose. Con la fotografia io non scelgo di inquadrare solo un Cosa, ma anche un Quando. Scelgo uno … Continua a leggere
Pubblicato in La manutenzione dello sguardo
3 commenti
Parafrasando
Parafrasando quello che scrive Borges in un racconto, si potrebbe anche dire che se una fotografia dovesse descrivere tutti i dettagli di un luogo fisico, fino al minimo particolare, finirebbe per sovrapporsi diventando con ciò inutile. Questo per dire che in … Continua a leggere
Pubblicato in Monologhi e discorsi
2 commenti
Alfabeto fotografico personale. Volto
Spesso quando inquadro un volto mi sembra che quel volto sia un’immensità, un luogo più vasto delle apparenze. Come un gorgo in cui si scontrano le forze del presente e del passato, l’oggi e la storia. Un luogo dove, per … Continua a leggere
Pubblicato in Alfabeto fotografico personale
Lascia un commento
Piccola lezione sull’inquadratura in due paragrafi
L’inquadratura è uno spazio circoscritto da riempire. L’inquadratura è uno spazio circoscritto e simbolico all’interno del quale raccogliere qualcosa cercando di adattare il mondo interno a quello esterno. O viceversa.
Pubblicato in La manutenzione dello sguardo
Lascia un commento
Dove prende forma la ‘Valigia’
Oggi dedico il post alla Valigia di Van Gogh, al luogo dove prende forma. La Valigia nasce per le strade, nei mercati, in mezzo alla folla, tra le pagine di un libro, davanti a un quadro o a una fotografia, … Continua a leggere
Pubblicato in Monologhi e discorsi
1 commento
L’umore dello sguardo
Se c’è un posto dove lo sguardo potrebbe abitare, quel posto è Zemrude, una delle Città invisibili di Italo Calvino, la cui forma è determinata dall’umore di chi la guarda. Se ci passi fischiettando, a naso librato dietro al fischio, … Continua a leggere
Pubblicato in Monologhi e discorsi
Lascia un commento
Ma la stessa non è
Come avviene per tante parole, che sono così consunte e abusate da perdere ogni significato, anche per molte immagini accade di guardarle e avvertire il vuoto che risuona dentro di esse. Ognuno, poi, ha i propri vuoti, i propri fastidi. … Continua a leggere
Pubblicato in Monologhi e discorsi
Lascia un commento
Idea per un esercizio. O per un progetto
Stanotte ho pensato che sarebbe bello o utile – non so – guardare, fotografare, raccontare vestiti usati. I propri e quelli altrui. Vestiti appesi negli armadi, che sanno di naftalina, divisi per stagione. Appesi nelle terrazze e lasciati lì, al … Continua a leggere
Pubblicato in Officina
1 commento