Testamenti fotografici involontari

Prove di paesaggio (2013)

Prove di paesaggio (2013)

Molte volte penso che la fotografia abbia anche un lato struggente, che mi turba. Le foto che faccio, mi dico, sono un po’ come il cielo, l’acqua del mare, come le montagne o un albero. Nel senso che l’albero, le montagne, l’acqua del mare e il cielo, loro se ne stanno lì, a guardare come vanno le cose della vita, anche dopo che me ne sarò andato.

Così, se penso che ogni mia foto rimarrà lì, come un albero, anche dopo di me; se penso che ogni foto è tutto ciò che resta del mio sguardo, a quel punto mi prende lo sgomento. Perché fra cento anni, ogni foto sarà ancora lì a conservare la traccia del mio passaggio, sarà ancora lì a dire come ho guardato il mondo. Un testamento involontario che non posso più modificare.

Penso a questo (quasi) ogni volta che scatto, perché mi dispiacerebbe lasciare in eredità delle sciocchezze.

Informazioni su lavaligiadivangogh

fotografo, critico, docente
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6 risposte a Testamenti fotografici involontari

  1. Luciana Coletti ha detto:

    Ho iniziato dalla prima pagina. Sono arrivata a quella di oggi.
    Ho letto, ho riletto. Mi sono soffermata, ho assorbito.
    Ho chiuso gli occhi, ho inspirato profondamente ed espirato lentamente.
    Ho gustato le tante piccole gocce di benessere sprigionate dai tuoi pensieri.
    Voglio leggere ancora… e ancora… perché le tue parole sono veri nutrimenti per l’anima.

    • lavaligiadivangogh ha detto:

      Se le mie pagine sono “gocce di benessere”, questo, non lo so. Di sicuro, molte delle domande che mi pongo e i ragionamenti che contengono, sono necessari prima di tutto per me. Mi rende, poi, felice vedere che molte di queste riflessioni, non so bene come, non so bene perché, vanno a intercettare anche le domande e i bisogni di altre persone. A questo punto non mi resta che dirti grazie e a domani 🙂

  2. Cinzia ha detto:

    Condivido pienamente il pensiero di Luciana e ci tengo a dirti che la foto pubblicata la trovo molto emozionante, pare un luogo lontano, esotico, amando molto gli alberti mi piace che uno di loro sia in evidenza inondato di luce.

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