Ci sono giorni, come questi primi di ottobre, in cui ho l’impressione che lo sguardo si ritiri, si accartocci come una foglia che si lascia cadere nel vento. Non so, ma ho come l’impressione che lo sguardo perda di vista l’orizzonte per lasciarsi irretire dal particolare. Ad esempio, da ciò che ha iniziato a depositarsi a terra: rami, foglie, marroni . O dai primi vapori nebbiosi che salgono dalle campagne infangate, dall’odore della prima legna che brucia. O dai ricordi.
Ma è solo un’impressione. Questo sguardo d’autunno, rivolto alla memoria e ai colori pastello, forse si è attivato perché l’altro giorno ha ritrovato via De Canistris, la strada dell’infanzia. E lo sguardo, si sa, si imbeve di ogni cosa, anche del tempo che passa.
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Oggi sei più poetico ed intenso del solito, i colori d’autunno fanno questo effetto anche a me, quei colori incredibili della natura che sta per andare a riposarsi dopo averci regalato un’altra primavera ed un’ altra estate. Il ciclo del tempo che si compie, un cerchio perfetto.
Alla px.
Si, forse è proprio questo ‘cerchio perfetto’ quello che lo sguardo sente nell’aria d’autunno …
Hai scritto: quello lo sguardo “sente” … sei un poeta dell’anima …